Saggi cinema - Eiga
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BIGGER BOAT – Il senso della meraviglia nei film di Steven Spielberg
20,00€BIGGER BOAT – Il senso della meraviglia nel cinema di Steven Spielberg (I VOLUME)
di Emanuele Rauco
Prefazione a cura di Alessandro De Simone
Copertina: Livio SqueoIN PRE-ORDER DAL 6 AL 20 GIUGNO!
IL VOLUME SARA’ DISPONIBILE DA FINE GIUGNOForse un giorno, non troppo lontano, sarebbe divertente e utile rianalizzare l’opera omnia di Steven Spielberg per quello che realmente è: un lungo e bellissimo film dell’orrore dettato da una serie di traumi irrisolti di un ragazzo disadattato e affetto da una leggera forma di autismo. Ma nonostante ciò, Steven diventerà uno dei più grandi registi della storia del cinema.
Virata in questo modo, sarebbe una magnifica sceneggiatura che il regista che ebbe i suoi natali a Cincinnati certamente migliorerebbe come solo lui sa, senza firmarla, naturalmente. Ma soprattutto sarebbe l’eccellente base per un biopic moderno. D’altronde sul regista de Lo squalo si è scritto tanto, è risaputo che il divorzio dei suoi genitori, nel 1966, abbia influenzato in maniera importante la sua vita e le sue opere, ma talvolta avere una cosa costantemente sotto gli occhi ci può far perdere il senso analitico. Cosa che non fa Emanuele Rauco, che tiene saldo il timone della sua Bigger Boat raccontando Steven Spielberg con la fusione di anime diverse: quella del critico, dello spettatore, dello storico e, sì, anche dell’ammiratore sfegatato.
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Blue Moon di Emanuele Rauco
12,00€Emanuele Rauco ripercorre i viaggi notturni, sospesi e incredibilmente vitali di Jim Jarmusch.
Prefazione a cura di Chiara Guida.
“Il suono che faceva la pellicola appena partita nel proiettore, quel crepitio che precedeva i titoli di testa, l’ho sempre trovato molto simile al suono della puntina del giradischi prima che la musica cominciasse, una sorta di piccolo fuoco che scoppietta in attesa che un film o un disco incendi le nostre emozioni. Cominciare questo libro, quindi, è come accendere un proiettore e avviare un giradischi contemporaneamente, è come ascoltare un disco mentre si guarda un film, magari al buio, al riparo dal sole, a bordo di un treno o di un’auto. Quando con l’editrice abbiamo pensato di scrivere un libro su Jim Jarmusch siamo partiti dal titolo: Blue Moon, come la luna cantata da Elvis Presley. Quella versione, datata 1956, oltre a essere presente in uno dei film di Jarmusch è anche quella più vicina al suo cinema, è una versione dai ritmi trattenuti, dal cantato dolce, dall’atmosfera notturna. La notte è stata il primo passo nel pensare al cinema del regista di Dead Man. Però, perché scrivere un libro su Jarmusch? Se si vogliono fare le cose per bene, allora bisogna cominciare dal primo passo.”