Daisy Franchetto – Varla del Rio – Stefano Bessoni – Olivia Balzar – Marco Mancinelli
Prefazione di Anna Lisa Somma. Illustrazione: Claudia Ducalia.
Terzo volume dell’antologia YŌKAI.
Di cosa parla? “Per quanto diversissime per toni, atmosfere, temi, figure, le storie qui presentate hanno un denominatore comune: poetiche, macabre, tragiche, irriverenti che siano, tutte infatti esplorano il sottile confine fra la vita e la morte, la lucidità e la follia ̶ quella zona d’ombra densa e cangiante come la pupilla di un corvo che, criptico, ci osserva da lontano.” (Anna Lisa Somma)
Daisy Franchetto – Scelsi il sicomoro
Un uomo, un progetto, un corvo e una pianta. Ma non una pianta qualsiasi, un sicomoro, venuto da lontano. All’albero e al corvo l’uomo parla, e solo a loro, condividendo pensieri e intenti. Una decisione difficile, coltivata nel silenzio del cuore, che deve trovare un compimento. Una storia tessuta intorno all’ultimo passo, quello che ci separa dalla morte, e ai preparativi, concreti, materiali, necessari alla realizzazione dell’atto. E sempre, dove c’è materia, si insinua la magia, come uno scherzo lieve, come un filo scintillante e sinuoso. Ecco che gli incontri assumono significati diversi e un aiuto giunge da chi non ci si aspetta, ecco che il corvo non è più solo un uccello scuro e scontroso, ecco che il sicomoro diventa qualcosa che non avremmo immaginato.
Varla del Rio – Guscio di noce
La giovane e introversa Atsuko lascia il Giappone per trasferirsi a Berlino con il suo ragazzo, Ryosuke, che ha intrapreso una promettente carriera universitaria. Per sbarcare il lunario trova lavoro al Go-go Ramen, prima come cameriera poi come cuoca. Mentre la sua carriera decolla, il rapporto con Ryosuke si deteriora. Un giorno entra nel ristorante Saya, un’affascinante parrucchiera dal look alternativo, che la invita all’inaugurazione della sua attività. Dopo molte riflessioni Atsuko accetterà di tagliare i suoi lunghi capelli, ma il cambiamento che scaturirà da quella decisione, non sarà solo estetico. Al Redrum infatti, le forbici hanno un potere particolare…
Stefano Bessoni – La sottile arte
Il signor Toporski, dopo uno sfratto inaspettato, riesce a trovare un nuovo appartamento grazie a un annuncio sul giornale, firmando un contratto di locazione a dir poco imbarazzante. La necessità lo porta a trasferirsi in periferia, dentro un tugurio ingombro di vecchi mobili e cianfrusaglie, ancora fresco delle tracce del precedente inquilino, un signore giapponese che si è suicidato nella cucina di quella casa, impiccandosi alle tubature del gas. Ma Toporski è impavido, cerca di non pensarci, provando a trovare la giusta ispirazione per il suo nuovo libro illustrato, intitolato “La sottile arte”. Le idee però sembrano non voler arrivare, mentre le scadenze incombono e l’anticipo è stato interamente sperperato per caparra, affitto e trasloco. Come se non bastasse, i condomini del palazzo sembrano complottare contro di lui e la notte accade qualcosa di sinistro nello sgabuzzino in fondo al corridoio.
Olivia Balzar – Fame
Trasferirsi in un nuovo appartamento può essere l’occasione giusta per sistemare la propria vita. La protagonista del racconto imparerà anche che certi vecchi oggetti, lasciati da ignoti inquilini, possono offrire molte possibilità, come quella di farti mettere le mani su quel costoso paio di scarpe che la tua migliore amica, saccente ed egocentrica non manca mai di indossare quando siete insieme, giusto per ricordarti chi tra le due sia la più fashion. A volte un trasloco diventa l’occasione per farti capire fin dove sei disposta a spingerti per ottenere ciò che desideri.
Marco Mancinelli – Il ponte sul ruscello di peonie
Quando il gelo cala sulle vette dei monti soffiando le sue promesse invernali, il ruscello accoglie nelle sue acque i fiori delle peonie che cedono alla stagione fredda. L’apprendista orologiaio aspetta tutte le sere sul ponte vicino al villaggio. Da quando è bambino assiste allo spettacolo delle acque che si tingono di rosso e vermiglio, unica consolazione di una vita di rimpianti.
Una sera dalle nebbie che avvolgono il bosco di betulle emerge una donna misteriosa. Con sé ha una lanterna e ad annunciare il suo arrivo un corvo maestoso che sparisce subito nel cielo buio.
Alla luce tremula e rassicurante della lanterna, l’uomo racconta la sua storia alla signora della nebbia, notte dopo notte, aspettando che il ruscello gli doni l’emozione di uno spettacolo mai dimenticato e sempre atteso.
Jordan River – :
Yokai è uno splendido viaggio.
La prefazione di Mauro Beato è un invito ad addentrarsi in realtà ai più sconosciute, mentre i racconti sono sfaccettature di un piccolo diamante puro, quale l’opera è.
Ogni sfaccettatura un racconto, ogni brillare di luce propria una sfumatura onirica.
Rivivere alcuni punti fermi dell’universo orientale è stato un bellissimo ritorno a casa.
Grazie per il tempo e i racconti.
J. River
Matteo – :
La prima storia è intrigante, coinvolgente, scritta benissimo: sicuramente la mia preferita. La seconda è meno originale, ma scorrevole e con un ritmo incalzante, che ti tiene incollato ad ogni parola. Terzo racconto molto particolare, forse un po’ lento in alcuni momenti. La storia finale, invece, è di difficile comprensione sino quasi alla fine, dove secondo me si esprime al meglio, dove l’autore è stato capace di condurmi dentro la sua realtà e di incuriosirmi piacevolmente.
Questa è una raccolta di racconti che conducono all’interno di un mondo alternativo, dove sinistre realtà si mescolano ad oscure ed inquietanti fantasie. Un gioco entusiasmante al confine tra azione e suggestione, ben raccontato, ben scritto e originale. Assolutamente consigliato!