KUROI LIBRI – IPAZIA, VITA E SOGNI DI UNA SCIENZIATA

Ipazia – Vita e sogni di una scienziata del IV secolo
Adriano Petta – Antonio Colavito. La Lepre edizioni

L’11 febbraio è stata la giornata internazionale per le donne e le ragazze nella scienza, così ho scelto di omaggiare la prima scienziata al mondo, vissuta nel 400 d.C. ad Alessandria d’Egitto. Mi è capitato di leggere questo libro casualmente alcuni anni fa, non conoscevo nulla della figura di Ipazia e ne sono rimasto affascinato fin da subito. Adriano Petta e Antonio Colavito hanno ricostruito l’ambiente storico nel quale Ipazia viveva, studiava e insegnava, attraverso un grande lavoro di ricerca; lo testimonia la lunghissima bibliografia che possiamo consultare nelle ultime pagine. L’opera che ne viene fuori si divide in due parti: la prima dedicata alla vita della donna che verrà stroncata in maniera drammatica dai parabolani cristiani e una seconda, nella quale la stessa Ipazia in persona racconta, tramite l’immaginazione di Antonio Colavito, i suoi sogni e le sue ricerche. Nelle prime 237 pagine, tutto viene raccontato attraverso gli occhi di Shalim, figlio di un commerciante di fogli di Papiro e il libro si apre con l’incontro tra il narratore, diciannovenne e Ipazia, ventunenne. Quest’ultima si accorge degli studi che il ragazzo conduce per conto proprio e lo porta al Centro Studi di Alessandria, curato da Teone, padre di Ipazia. Da quel momento Shalim seguirà la sua maestra in gran parte della sua vita, assisteranno insieme al declino della città, preda della crescente follia cristiana che porterà prima alla distruzione della straordinaria biblioteca alessandrina e dei templi pagani e poi all’atroce esecuzione ordinata da Cirillo (vescovo di Alessandria, santo per la Chiesa cattolica). Il rapporto tra Shalim e Ipazia è senza dubbio uno dei punti più interessanti di quello che rimane in ogni caso un romanzo storico. La scienziata, più razionale, e l’allievo innamorato e fedele che insegna alla propria maestra nuovi punti di vista. Emblematico è il passaggio della “costellazione della musica”:

“Questa è la musica Shalim, la scienza del modulare bene, dello stimare la giusta misura della durata d’un arpeggio, di una parola […]”
“Non riesci a convincermi, non si può pensare sempre e soltanto in termini di numeri! Bisogna esser liberi di far piovere dal cielo, da quel sole che ora sta nascondendosi nel mare , dal volo di questi gabbiani la melodia d’un canto! Dai, Ipazia, proviamo”

In un romanzo che racconta la vita e i sogni di un “simbolo dell’amore per la ragione e per la scienza”, come recita la prefazione scritta da Margherita Hack, troviamo un’inaspettata quanto fondamentale scintilla irrazionale. Ipazia la vorrà sempre al proprio fianco nella missione che impegnerà tutta la sua vita, ovvero, difendere la scienza e la libertà di pensiero dall’integralismo religioso che odia la scienziata in quanto ribelle e, soprattutto, in quanto donna. Una fiamma indomabile dalle geniali intuizioni che non è rimasta al proprio posto, come tutti le suggerivano, ma ha avuto la forza e il coraggio di sfidare il mondo che voleva vederla in catene. Tanti sono gli argomenti che ruotano intorno alla figura di questo personaggio storico, ancora poco conosciuto. Un libro che va letto e che fa riflettere ancor prima di iniziarne la lettura, grazie alla frase sulla copertina:

Quanto diverso sarebbe stato il nostro mondo se non fossero stati messi a tacere tanti spiriti liberi, come Ipazia?

Daniele Forcella

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