I MILLE VOLTI DI FRANKENSTEIN di Tiziana Valentino
I mille volti di Frankenstein
Il mese di febbraio è dedicato alla commemorazione della scrittrice Mary Shelley, autrice del noto e apprezzatissimo romanzo gotico “Frankenstein” del 1818. Attraverso i secoli, Victor Frankenstein e la sua creatura sono entrati nell’immaginario collettivo di ogni cultura esistente, assumendo nei vari ambiti artistici diversi volti e interpretazioni.
Film
Il primo ad ereditare la responsabilità cinematografica dei capolavori di James Whale (“Frankenstein”, 1931; “La moglie di Frankenstein”, 1935), è Kenneth Branagh: regista del “Frankenstein” uscito nel 1994. Desiderio del dottore protagonista è quello di creare la vita per vincere sulla morte, assemblando tra loro pezzi di cadaveri per creare un uomo superiore a tutti gli altri. Ciò che colpisce di questa pellicola è la fedeltà all’opera originale: il film, pertanto, può essere definito il primo vero adattamento del testo letterario. Qui, il mostro sembra davvero avere qualcosa di umano, al contrario dei suoi predecessori che sono stati rappresentati come meri fantocci terrificanti. Questo è stato possibile anche grazie al talento di Robert De Niro, che porta in scena il lato umano della creatura, già ben visibile nel libro di Shelley.
Dal cortometraggio muto del 1910 all’horror del 1931, in tempi più moderni gli sceneggiatori si sono sempre più distaccati dalla fedeltà narrativa del libro per creare qualcosa di innovativo e originale. Nel 2004 esce il film “Van Helsing” di Stephen Sommers, che crea un mondo in cui creature sovrannaturali, Dracula, Mr Hide, Victor Frankenstein e il celebre cacciatore di mostri condividono le stesse dinamiche in una lotta tra bene e male.
“I, Frankenstein” esce invece dieci anni dopo, proponendo un film in cui il gotico e il vero orrore lasciano spazio al genere fantasy e all’azione pura. Frankenstein, qui, è un cacciatore di demoni, che per un oscuro motivo lo bramano a sé tra le fiamme dell’Inferno.
Il creatore del mostro è il protagonista di un film del 2015: “Victor – La storia segreta del dottor Frankenstein”, con Daniel Radcliffe e James McAvoy. Igor è l’assistente del dottore e tramite attraverso cui lo spettatore assiste alla vicenda. Lui e Victor vogliono raggiungere l’immortalità e riescono nell’intento di generare la vita dalla morte. Due folli e giovani scienziati che vivono in un’ambientazione cupa e particolare.
Frankenstein ha generato inoltre diverse parodie: una su tutte “Frankenstein Junior” del 1974. Per un pubblico più giovane, invece, spicca tra gli altri Tim Burton, che nel 2012 ripropone come lungometraggio “Frankenweenie”, in cui il piccolo Victor sfida le leggi della natura riportando in vita il cane Sparky, suo migliore amico deceduto in un incidente. Nel 2013, invece, esce nelle sale “Hotel Transylvania” diretto da Genndy Tartakovsky. Il protagonista è il Conte Dracula, fondatore di un albergo per mostri in cui tutti possono rifugiarsi, lontano dagli umani che hanno ucciso tempo prima la moglie. Tra i mostri presentati c’è ovviamente Frankenstein, che qui è un simpatico grosso omone dalla personalità gentile.
Serie tv
Anche nel piccolo schermo, Frankenstein ha avuto modo di essere ripresentato, in maniera probabilmente più riuscita rispetto alle sue nemesi cinematografiche.
Victor Frankenstein e la Creatura sono personaggi fondamentali in Penny Dreadful, riuscita serie tv britannica dalle tinte gotiche horror che più di tutte riconducono al romanzo originale. Tra le trame affrontate negli episodi incide particolarmente quella del giovane Dottore, sempre alle prese con gli esperimenti sui cadaveri: una notte, però, torna a fargli visita la Creatura, abbandonata a sé stessa perché imperfetta. Il tormento sta alla base di ogni personaggio di Penny Dreadful, che cammina su una strada di terrore e morte che saprà come ricollegare tutti tra loro, in un modo o nell’altro, stringendoli in una morsa che non dà scampo a nessuno.
Più leggero, invece, è il mondo di “Once Upon a Time”, celebre serie tv che a breve giungerà a conclusione. I protagonisti inizialmente sono i personaggi delle favole, che convivono tra loro fino a quando una maledizione non li spedisce privi di memoria nel nostro mondo. Nel corso delle stagioni aumentano le storie e gli intrecci, fino addirittura a spaziare in opere diverse dalle favole: è così che fa la sua comparsa lo scienziato Victor Frankenstein, che porta avanti gli studi insieme al fratello Gerhardt. Quando quest’ultimo muore improvvisamente, Victor non mancherà certo di tentare la sorte. Dopo una serie di vicende, riesce a procurarsi un cuore magico, in grado di resistere alla scarica senza prima bruciare.
Dall’Inghilterra proviene un’altra serie tv suggestiva, che però al momento è sconosciuta ai più: “The Frankenstein Chronicles”, del 2015, con protagonista Sean Bean. Se Penny Dreadful punta sul dramma e il collegamento tra i personaggi, questo adattamento si basa sull’ipotesi secondo cui Mary Shelley abbia scritto il suo libro ispirandosi a fatti realmente da lei vissuti. L’investigatore John Marlott è alle prese con l’omicidio di una bambina, che si scopre essere formata da parti di bambini diversi. Mary è la scrittrice di un romanzo che potrebbe racchiudere la soluzione al caso. John si addentra sempre di più in una vicenda cruda, in cui la politica si scontra con la sanità, che nasce come la conosciamo proprio in quegli anni e la medicina rappresenta un’oscura ossessione. Non c’è azione o creature fantastiche, la riflessione sulla morte e sulla sconfitta dell’uomo di fronte ad essa è il fulcro di tutto.
Libri e fumetti
Horror, mistero e fantascienza fanno capolino nella serie “Frankenstein” di Dean R. Koontz. La storia segue le vicende di Carson O’Connor, detective a caccia di un serial killer denominato il Chirurgo. In questo scenario, composto da creature immortali e scienze antiche e cospiratorie, il dottor Frankenstein è riuscito a sopravvivere. L’unico in grado di contrastarlo è Deucalione, il primo mostro riportato in vita da Frankenstein. Per Sperling&Kupfer sono usciti in Italia i primi tre libri: L’Immortale, La città dei dannati, Le creature della notte.
Chi è nato e cresciuto a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90 ricorderà con nostalgia e passione i Librogame, avventure su carta in cui la storia prosegue a seconda delle scelte del lettore. Il secondo volume della serie Horror Classic è dedicato a Frankenstein e scritto da G.H. Brennan; chi legge può decidere se interpretare i panni del dottore o del mostro, in un inseguimento tra creazione e creatore in un ambiente gelido e popolato da bizzarri personaggi che contribuiscono al divertimento di chi si appresta all’avventura.
La casa editrice Star Comics ha fatto partire da circa tre anni un nuovo progetto editoriale curato dal fumettista Roberto Recchioni. Nello specifico, nel 2015 è uscita una collana di quattro volumi dedicata ai maestri dell’Orrore, in cui sono stati trasposti vari classici della letteratura horror in fumetti. Roberto Recchioni Presenta: Frankenstein rivisita il grande classico di Mary Shelley.
Giappone
Anche in Oriente, Frankenstein ha il merito di aver ispirato diversi autori che hanno inserito nelle proprie opere elementi riconducibili al Prometeo. Un’opera interessante ma poco conosciuta è “Embalming – L’altra storia di Frankenstein” scritto da Nobuhiro Watsuki in 10 volumi, edito in Italia per Panini Comics. Il manga è ambientato nella Londra ottocentesca e parla dei Frankenstein, creature morte riportate in vita da scienziati che hanno ereditato la conoscenza racchiusa nei libri del dottor Victor. Spinto dalla sete di vendetta, il giovane Fury Flatliner si mette alla loro ricerca, intenzionato ad eliminare tutti i mostri abominevoli.
Uno dei personaggi più apprezzati dell’acclamato manga e anime “Soul Eater” è sicuramente il dottor Franken Stein, liberamente ispirato allo scienziato del romanzo. Stein è un insegnante della Shibusen (accademia per aspiranti Maestri d’Armi), ossessionato dagli esperimenti sulle cavie, tanto da utilizzare il suo stesso corpo per alcuni di questi. Si dimostra un valido alleato nella lotta contro i nemici, ma il suo comportamento ambiguo e macabro lo porta ad essere uno dei personaggi più criptici della serie. Non manca però d’essere protagonista di numerosi siparietti comici.
Se il sangue non vi spaventa, vi consiglio le inquietanti opere scritte dal mangaka Junji Ito, maestro di capolavori horror quali Tomie (edito in Italia per Jpop) e una storia dedicata proprio a Frankenstein. Junji Ito gioca molto con le tematiche di vita e morte, accompagnando la narrazione su un sottile filo di violenza che ricorda molto lo splatter.
Ultima, ma più recente opera, è quella uscita per Star Comics lo scorso : “The Empire of Corpses” di Tomoyuki Hino. La trama ruota attorno alla figura del dottor Watson, giovane studioso che dedica tutta la propria vita alla scienza. Le ricerche per riportare in vita il suo migliore amico, lo portano ad entrare in contatto con un misterioso gruppo di scienziati dediti allo studio sui cadaveri, capitanati dal temerario Van Helsing. Ciò che colpisce di questa storia è l’affascinante ambientazione steampunk e vittoriana che caratterizza l’Impero dei Corpi, resa in maniera impeccabile dal tratto raffinato e realistico del disegnatore.
Si evince che, come altre creature, Frankenstein sia una fonte apparentemente inesauribile d’ispirazione, capace di terrorizzare, intimorire e conquistare anche a distanza di secoli il pubblico di ogni età.
Tiziana Valentino