KAMCHATKA – MARCELO FIGUERAS di Daniele Forcella

Kamchatka  – Marcelo Figueras  (L’asino d’oro edizioni)

Nata come sceneggiatura dell’omonimo film di Marcelo Piñeyro, l’opera di Marcelo Figueras è riuscita a conquistarmi già dal titolo. Quella parola, Kamchatka, così familiare ed affascinante per chiunque abbia giocato almeno una volta a Risiko, così facile da leggere a mente ma tanto complicata da pronunciare ad alta voce. Cosa può celarsi dietro una parola così inusuale? C’è la storia di un ragazzino, Harry, della sua famiglia e di una nazione intera. Tutto inizia durante quella che sembra essere una tranquilla mattinata di scuola. Il protagonista è in classe, annoiato dalla lezione e impegnato a giocare “all’impiccato” con il suo migliore amico. Improvvisamente, la madre irrompe in aula e lo trascina via. In macchina, si renderà conto di trovarsi di fronte a un vero e proprio trasloco. Siamo in Argentina, l’anno è il 1976, la giunta militare guidata da Videla ha appena preso il potere con il golpe del 24 marzo e i genitori di Harry sono da sempre due attivisti di sinistra impegnati nella lotta politica. Per sfuggire ai rastrellamenti della dittatura, di cui i bambini sono all’oscuro, hanno trovato rifugio in un’abitazione sicura, situata poco fuori Buenos Aires.  Il ragazzino e suo fratello minore (chiamato affettuosamente il nano) sono strappati alla quotidianità e alla loro vecchia casa e dovranno fare i conti con una serie di improvvisi cambiamenti: nuovi nomi, nuova scuola ( di stampo cattolico), nuove abitudini, tra le quali quella di andare in chiesa la domenica per non destare sospetti, e la presenza di un ragazzo, Lucas, una figura che diventerà fondamentale per il protagonista.

Il narratore racckamchatka-1onta i fatti in prima persona con gli occhi di un bambino di dieci anni ma con la consapevolezza di chi sa, adesso, tutto ciò che realmente avveniva intorno a lui. Affrontiamo insieme a Harry l’angoscia della trasloco, la paura dei genitori di fronte a un pericolo reale ma anche la forza di questi ultimi che tentano di regalare ai propri figli quanta più serenità possibile, una spensieratezza con cui i bambini possano ad adattarsi alla difficile situazione. In questo contesto, anche il cambio di identità diventa un nuovo gioco che appassiona i due fratellini. Marcelo Figueras riesce a raccontarci una storia appassionante, unica, toccante e divertente allo stesso tempo, vissuta all’interno di quello che possiamo definire il momento storico più drammatico di tutta la storia argentina, nel quale bastava davvero poco per diventare un desaparecido. Il libro è diviso in diverse ore di lezione: biologia, geografia, linguaggio, astronomia, storia; quasi a voler completare quella giornata di scuola di Harry bruscamente interrotta. In queste cinque ore, l’autore integra, all’interno della storia, le proprie riflessioni riguardanti le già citate materie. Cinque ore di lezione, però, potrebbero risultare pesanti senza una pausa ma Figueras provvede anche a questo con cinque ricreazioni nelle quali poter ascoltare un tanguito, una canzone di Charly Garcia o di Bob Dylan, magari leggere un estratto da un romanzo di Charles Dickens.

Daniele Forcella

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